RAMADAN
Ramadān è il nono mese del calendario islamico che si compone di 12 mesi lunari, come tutti gli altri mesi del calendario islamico è determinato tradizionalmente dall’avvistamento della crescenza della luna nuova. In questo mese noi musulmani pratichiamo il digiuno (per tutta la durata del mese, 29 o 30 giorni). Esso rappresenta il quarto dei cinque pilastri dell’Islam, e si conclude con l’inizio del successivo mese islamico di Riferimento Shawwāl nel quale si celebra la festa della rottura del digiuno. Ramadan è l'unico mese citato nominalmente nel Corano.
In cosa consiste il digiuno di Ramadān ?
Ramadān è un mese benedetto per noi musulmani, è il mese dell'astensione e della purificazione, durante il quale oltre a praticare il digiuno alimentare, (cibo, bevande e acqua compresa), pratichiamo anche il digiuno sessuale e quello spirituale dall’alba al tramonto, si intensifica anche l’attività di preghiera, con la lettura intera del Corano, con una preghiera particolare in moschea (tarāwīh), con il ritiro spirituale in moschea(I’tikaf), con la meditazione, con la carità zakāt ul‐Fitr.
Quando cade il mese di Ramadān ?
Ogni anno (solare) l'inizio ogni mese lunare islamico indietreggia di circa 10,11 giorni rispetto l'anno (solare) precedente e compie un ciclo completo in 33 anni circa, per cui ogni musulmano compie il digiuno sempre in periodi diversi nei vari anni e nei periodi estivi i musulmani all'esmifero boreale praticheranno il lungo digiuno al caldo con molte ore di luce, ma allo stesso tempo i fratelli all'emisfero australe compiranno un breve digiuno in un clima freddo.
Come si svolge il digiuno di Ramadān?
Il digiuno di Ramadān inizia il primo giorno dell'omonimo mese, prima dell'ora della salah al‐fajr che generalmente avviene prima dell'alba civile, si fa suhūr, l'ultimo pasto per affrontare la giornata e poi si prega al fajr.
Per tutta la durata dell'arco diurno fino al tramonto non si mangia nulla, non si beve nulla, non si hanno rapporti sessuali, si adotta un comportamento autocontrollato e ci si immerge nella spiritualità.
Al tramonto, all'ora della preghiera del maghrib si rompe il digiuno (Iftār) preferibilmente stando attenti a ciò che si mangia, iniziando con poco uno o due datteri e acqua, si fa la salah al‐maghrib e si mangia all'Iftār, il pasto della rottura del digiuno e via di seguito così per un mese lunare; si conclude con l’inizio del successivo mese islamico di Shawwāl, (anch’esso determinato tramite l’avvistamento della crescenza della nuova luna), nel quale si celebra la festa della rottura del digiuno, chiamata ‘Aīd (u)l‐Fitr. Continua a leggere...